“Sole sul tetto dei palazzi in costruzione, sole che batte sul campo di pallone e terra e polvere che tira vento e poi magari piove”, cantava Francesco De Gregori, nella sua celebre “La leva calcistica del ‘68”.
A Pomigliano d’Arco, città alle pendici del Vesuvio con quasi 40 mila abitanti, è andata in scena una favola in carne e ossa, non una di quelle che trovi sui libri per bambini, o che si interpretano su qualche palcoscenico.
La “favola” in questione, non necessita di un arguto lettore o di un teatro, anzi, forse un teatro serve, ma è abbastanza inconsueto, perché al posto delle tavole di legno, c’è un prato verde.
Non c’è una sola protagonista, bensì undici “pantere” granata che, allenamento dopo allenamento e partita dopo partita, hanno sovvertito qualsiasi pronostico della vigilia.
Così, la squadra femminile del Pomigliano Calcio, “Cenerentola” in mezzo a tante compagini blasonate, è diventata una splendida principessa, dominando la competizione e prendendosi di diritto, con diverse domeniche di anticipo, la promozione nella massima serie italiana del calcio femminile.
La Storia, sportiva e non, è piena di galoppate entusiasmanti di un Davide al cospetto di Golia, ma la straordinarietà di questa impresa, risiede anche nella funzione pedagogica di quanto accaduto, in un territorio, come quello della provincia napoletana, troppe volte agli onori della cronaca più per le sue ataviche problematiche, che per le legittime ambizioni.
Il calcio femminile in Italia, vive un forte impulso, dopo l’onda lunga dello splendido mondiale del 2019, da parte della nazionale azzurra, allenata da Milena Bertolini.
Negli ultimi dieci anni, abbiamo assistito ad un incremento di calciatrici professioniste del 40%, corroborato da una copertura televisiva dei match delle azzurre e della serie A, ad opera della Rai e di SKY, senza dimenticare l’apposita sezione presente nell’Album dei Calciatori Panini.
E’, dunque, lecito pensare al riverbero sulle giovani sportive del nostro territorio, di una così bella impresa agonistica, perché in fin dei conti, non più solo Nino, ma anche “Nina, non aver paura a sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica una giocatrice, una giocatrice la vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia”…
” A ” Pomigliano, una favola rosa in provincia
Sommario
Nome articolo
" A " Pomigliano, una favola rosa in provincia
Descrizione
“Sole sul tetto dei palazzi in costruzione, sole che batte sul campo di pallone e terra e polvere che tira vento e poi magari piove”, cantava Francesco De Gregori, nella sua celebre “La leva calcistica del ‘68”.
A Pomigliano d’Arco, città alle pendici del Vesuvio con quasi 40 mila abitanti, è andata in scena una favola in carne e ossa, non una di quelle che trovi sui libri per bambini, o che si interpretano su qualche palcoscenico.
Autore
Sebastiano Seneca
Nome Editore
GoMagazine
Logo Editore