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MAI DIRE STRAITS!

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Un gioco di parole dà il nome alla tribute band napoletana, nata da un’idea di Michele “Mick Capitan” Ferigo, voce e chitarra solista, quando nel 2005, durante un concerto di Mark Knopfler all’Arena Flegrea di Napoli, si avventurò tra il pubblico esterrefatto indossando un cartello double-face con la scritta “cercasi componenti per Mark Knopfler/Dire Straits tribute band”.

Nel 2007 – ben 10 anni pima che l’altro grande spettacolo di Mick Ferigo “Il MIglioRe Meta Show” dedicato a Celentano vedesse la luce – dopo ben due anni di provini per scovare gli elementi più idonei al caso, la band può dirsi finalmente assemblata: Mirko Di Febbraro al basso Andrea De Francesco alle tastiere e voce , Lorenzo Pastore chitarra e voce , e  Joseph Philip Capobianco alla batteria

capitanati dal già citato Michele Ferigo, calato nell’arduo compito di emulare il sultano, anzi, Sir Mark Knopfler.

Tutto il gruppo da vita e forma alla ormai storica “Mai Dire Straits tribute band”, senza dubbio una delle più apprezzate in Italia e non solo, nel suo genere.
Nella loro intensa attività dal vivo, i Mai Dire Straits hanno girato mezza Italia, portando su ogni tipo di palco la musica di Mark Knopfler e dei magnifici Dire Straits (sua massima creatura), monumentale superband che tra la fine degli anni ‘70 e i primi ‘90 si è guadagnata un solido trono nella storia della musica cosiddetta “leggera”.
Un nome, quello dei Dire Straits, che mette i brividi per il rispetto e il carisma di cui gode trasversalmente presso ogni tipo di pubblico, anche di quella fetta apparentemente più distante dal genere. Anzi, al plurale: dai generi, considerato che quella dei Dire Straits è una fusione miracolosa e originalisima di rock, country, folk, blues, funky, jazz e Dio sa cos’altro. E poi ci sono “loro”, le chitarre, vere e proprie Deus ex machina nelle mani di Mark: dall’ archetipica “Stratocaster rossa” di Sultans of swing, passando per la scintillante “Dobro National” di Romeo and Juliet, fino all’immancabile “Gibson Les Paul” di Brothers in arms, il cui suono si cristallizza all’istante nell’ascoltatore grazie al finger picking unico e definitivo di Knopfler, a creare un’immagine sonora che rimane scolpita nella mente, superando i limiti del tempo, delle mode, sorvolando l’effimero come un’aquila maestosa, con grazia silenziosa e quieta.
I Mai Dire Straits affrontano il delizioso onere di emulare il “Carro Divino” con un mix di riverenza senza timore, disciplina esecutiva e verve tipiche di chi ha cognizione di causa e soprattutto con schiettezza e autentico divertimento. Ma soprattutto suonando e omaggiando sul serio.
Di tanto in tanto i Mai Dire Straits hanno potuto contare sul supporto di amici musicisti di indiscusso spessore, tra i quali i virtuosi Federico Luongo e Max light, Fabio Daniele, Roberto Bellini, Pietro Stefanelli, Valerio Celentano, Saverio Giugliano, Sassofonista dei The Rivati, e Francesco Orabona.


I Mai Dire Straits non deludono i fan occasionali né i più esigenti, quelli che conoscono i più celebri licks di chitarra a memoria e li sanno catalogare per data e luogo di concerto.

Ma sanno metterci del loro con passione autentica evitando l’effetto copia-incolla, rischio che ogni tribute band che si rispetti deve saper dribblare.

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