
L’importanza di alcune date diventano la svolta concreta a problematiche d’interesse comune a tutti e a ciascuno.
Cedendo il passo a un’ istituzionalità ministeriale di una certa importanza, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica e porre l’attenzione verso una fascia sensibile della nostra società, gli studenti e non solo.
Il tal senso il ministro dell’istruzione emana per il 7 febbraio un appuntamento fisso per gli istituti scolastici italiani, impegnati a rimuovere pregiudizi e fenomeni legati alla problematica del “Bullismo e Cyberbullismo .” La sua istituzione è avvenuta il 7 Febbraio 2017 e a distanza di 6 anni dalla sua stessa istituzione, il numero delle vittime enunciate dai comuni mezzi d’informazione tra radio, tv e social, è esponenzialmente in aumento divenendo oggetto di discussione, di dibattito e di confronto.
A pari passo con tale istituzione per dire “No al bullismo”, nasce anche la “Giornata Europea della Sicurezza in Rete ” con lo scopo di sensibilizzare anche i rischi che comporta l’utilizzo scorretto d’internet, la cui nascita risale al 2004 dall’Unione europea, sottolineando come a fenomeni di bullismo e cyberbullismo, il più delle volte si passa attraverso internet.
Secondo alcuni dati del’Istat il 9,9% delle ragazze subisce atti di bullismo una o più volte a settimana, contro l’8,5% dei maschi. La percentuale di soggetti che dichiara di avere subito prepotenze diminuisce al crescere dell’età.
Per questo è importante combattere il fenomeno del bullismo e cyberbullismo all’interno degli istituti scolastici, dove docenti, studenti e famiglie devono interagire tra loro.
Sotto l’ occhio vigile nell’intreccio di un filo sottile tra scuola e famiglie, invitando le stesse a essere più attente ai comportamenti dei propri figli, monitorando le connessioni a internet, testando le amicizie che frequentano ed eventualmente ispezionando il cellulare, se ci sono dubbi.
Solo attraverso un vero e proprio cambio di mentalità, può iniziare a far si che avvenga l’accettazione di ogni forma di bullismo, al dì del ceto sociale, del livello culturale, della famiglia di origine e dall’andamento scolastico. Tra le tante attività d’interesse formative e informative, non può passere inosservata la riproduzione di film a tema in grado di coinvolgere i giovani.
Le pellicole sono davvero numerose, da “Wonder” di J. Palacio, che è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo a “Después” de Lucia, che racconta una storia di bullismo che coinvolge l’intera famiglia. “Cyberbulli”, che tratta in modo peculiare e realistico il fenomeno del cyberbullismo e dei danni che può causare, passando per “A girl like her” che è un vero e proprio documentario sul bullismo al femminile e sulle conseguenze psicologiche che scatena. E, infine, un altro interessante docu-film sul mondo del Web che porta il titolo di “Disconnect”.
Poiché anche la semplice visione di un film può aiutare le vittime di bullismo e cyberbullismo ad aprirsi e a cercare aiuto per uscirne.
di Maria Rosaria Ricci