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I Sigma Six e la magia del “Pink Floyd live at Pompeii”

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Napoli è storicamente terra di musica. Non sorprende, allora, che il sottobosco musicale del capoluogo campano sia quanto mai brulicante e variegato. Ciò vale certamente per chi propone musica inedita, ma anche per chi sceglie di mettere la propria sensibilità ed abilità tecnica al servizio dell’esecuzione e/o della riproposizione, più o meno fedele, dei brani storici dei grandi gruppi di un passato più o meno prossimo, oppure di band tuttora in attività. Parliamo, quindi, del fenomeno delle tribute-band napoletane. Tra queste, è indiscutibile che quelle più rappresentate siano quelle dedicate ai leggendari Pink Floyd, e ciò non sorprende affatto se si pensa a quanto centrale il quartetto inglese sia stato nella storia della musica rock, e non solo.

Tra le tribute-band napoletane ai Pink Floyd, i Sigma Six rappresentano certamente una delle più longeve, essendo stata fondata addirittura nel lontano 2008 dal bassista/cantante Francesco Cimminiello e dal tastierista Gennaro Carchietti.

Francesco Cimminiello

Tuttavia, una impressionante serie di cambi di formazione ha sempre impedito ai Sigma Six di raggiungere gli stessi livelli di notorietà e febbrile attività live di altre tribute napoletane ai Pink Floyd.

Gennaro Carchietti

Oggi la formazione dei Sigma Six pare finalmente aver assunto una sua fisionomia definitiva, con l’ingresso nella line-up dell’esperto batterista/cantante Paolo Magliulo (il “Sacerdote di Mason”, come lui ama definirsi) e del chitarrista/cantante Michele Marobbio, entrambi con solide esperienze in altre tribute-band napoletane ai Pink Floyd.

Paolo Magliulo

La raggiunta stabilità nella formazione ha, finalmente, permesso ai Sigma Six di esplodere definitivamente il loro sound: un sound basato sulla dedizione maniacale al quartetto londinese, ma in cui la componente emotiva mai viene soppiantata dall’uso eccessivo delle moderne tecnologie (anzi, è frequente il ricorso a strumentazione dell’epoca) e dalla pressante necessità di proporre continue esibizioni live.

Michele Marobbio

Prova ne è l’ambiziosità del progetto musicale che i Sigma Six si apprestano a proporre: l’esecuzione integrale del leggendario lungometraggio musicale “Pink Floyd live at Pompeii” che il regista scozzese Adrian Maben girò nell’Ottobre del 1971 (esattamente cinquant’anni fa, dunque) nell’anfiteatro romano di Pompei completamente deserto, con un effetto che, possiamo ben dirlo, a distanza di dieci lustri, mai nessuno è riuscito a ricreare!

Un progetto, dunque, quello dei Sigma Six non certo destinato ai fans dell’ultim’ora dei Pink Floyd o a quelli che ascoltano distrattamente addentando un panino, e che, ancora, esula dal “must“, ormai imperante, dell’esecuzione dei brani più “commerciali” e conosciuti della rock-band inglese. Si tratta, al contrario, di uno spettacolo da proporre in contesti adeguati, utilizzando, in buona parte, strumentazione dell’epoca e mettendo in campo, sopra tutto e più di tutto, il cuore e la voglia di emozionare… e di emozionarsi. Ne vedremo delle belle.

 

Sommario
I Sigma Six e la magia del "Pink Floyd live at Pompeii"
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I Sigma Six e la magia del "Pink Floyd live at Pompeii"
Descrizione
Una breve introduzione ad una delle tribute-band napoletane ai Pink Floyd più longeve ed al loro ambizioso progetto di riproposizione del leggendario "Live at Pompeii"
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2 Commenti

  1. Antonio Murolo

    14 Gennaio 2022 a 21:33

    Complimenti e mi auguro di poter valutare dal vivo quanto prima questo evento.
    C’è una pagina facebook da seguire per gli eventi che organizzate?

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